Pubblicità in concessione a Google

“Ciliegie, angurie, uva da tavola, agrumi, prodotti orticoli: non c’è un prodotto del comparto agricolo che non sia in crisi. Produrre al di sotto dei costi di produzione non è possibile, così come non lo è produrre a ‘costi italiani’ e svendere a prezzi internazionali le produzioni ottenute, stando attenti a rispettare – doverosamente e come facciamo sempre – i contratti di lavoro, le norme sulla sicurezza e le regole per garantire la salubrità dei prodotti. Tutta questa mole di lavoro non è riconosciuta da chi porta sulle tavole dei consumatori quei prodotti”.

Pubblicità in concessione a Google

E’ questa la parte iniziale dell’ampia relazione che CIA Agricoltori Italiani Puglia ha sottoposto all’attenzione di Donato Pentassuglia, assessore regionale all’Agricoltura, durante il Tavolo Ortofrutticolo convocato dalla Regione Puglia.

“In sostanza, il comparto agricolo è uno dei pochi a subire e a non determinare il prezzo dei propri prodotti”.

“Prezzi al ribasso per i produttori, importazioni selvagge e squilibrio nei rapporti di contrattazione”, denuncia CIA Puglia, “hanno determinato una crisi gravissima del settore ortofrutticolo”.

IL PREZZO E I NUMERI DELLE CILIEGIE

Il prezzo delle ciliegie riconosciuto ai produttori è inferiore anche di 10-15 volte al costo imposto ai consumatori nei supermercati, in special modo quelli del Nord. Dei quasi 30 mila ettari coltivati a ciliegie a livello nazionale, con una produzione italiana complessiva che si attesta a circa 105mila tonnellate, la Puglia rappresenta oltre il 30%. Le superfici coltivate, secondo l’Istat, in Italia si sono ridotte dai 30mila ettari del 2010 ai 28.700 del 2021, con una produzione passata da 1,15 milioni di quintali di 12 anni fa a 1,04 milioni di quintali della scorsa campagna cerasicola, con una perdita del valore di 10 euro per quintale e un’incidenza sul totale del “valore frutta” sceso dal 5,1% all’attuale 3,8%.

L’UVA DA TAVOLA

“Il 27% delle aziende ortofrutticole pugliesi è rappresentata da produzioni di ortive, mentre il 58% si colloca nel segmento dei fruttiferi. Nei fruttiferi a farla da padrona è l’uva da tavola, settore in cui la Puglia è la prima regione italiana per numero di aziende, quantità e qualità della produzione. Il dato complessivo regionale si attesta su una superficie di 25.085 ettari utilizzati e una produzione di 6.400.000 quintali. Per il comparto dell’uva da tavola, incombe, più di altri comparti, la questione delle royalty da pagare sulle nuove varietà. Sulle uve da tavola senza semi, soprattutto, ma anche su moltissimi prodotti ortofrutticoli e agrumicoli, negli ultimi tempi si sta giocando una vera e propria “guerra dei brevetti”.

Pubblicità in concessione a Google