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«Il 23 novembre 2011, sul Corriere della Sera, Sergio Rizzo scriveva: “… poi c’è il caso dell’Alenia aeronautica. Basta dire che è stato necessario accantonare nei bilanci 783 milioni di euro in seguito a una «conciliazione» con la Boeing, che aveva contestato la qualità di alcune forniture provenienti dagli stabilimenti italiani e destinate agli aerei civili della casa americana”.» Lo ricorda in una nota Giuseppe Quaranta, Portavoce di “Libera…Mente Popolari”, Grottaglie.

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«L’11 marzo 2015 – prosegue Quaranta, sul Corriere del Mezzogiorno, Michelangelo Borrillo rimarcava: “l’efficienza produttiva dello stabilimento Alenia di Grottaglie è intorno al 51%. In tutti gli altri stabilimenti produttivi si registra una media di circa l’80%, Foggia compresa. E poiché per Alenia ogni punto di efficienza vale un milione di euro all’anno, Grottaglie deve invertire questa rotta. È questo, in estrema sintesi, il succo della relazione effettuata da Giuseppe Giordo, Amministratore Delegato di Alenia Aermacchi, nel corso della seduta presso la IV commissione”. Il 6 luglio 2016, sul Sole24Ore, Gianni Dragoni adesso così ritorna: ”Kent Fisher, «vice president general manager», Responsabile della gestione dei fornitori di Boeing-aerei commerciali, si lamenta – ancora – per la non conforme qualità e per il considerevole deterioramento di performance, che comportano una eccessiva rilavorazione della produzione a Grottaglie e provocano conseguenti ritardi nella consegna dei pezzi finiti, da spedire a Charleston (South Carolina, USA)”.

Questa – ricorda il portavoce di “Libera…Mente Popolari” di Grottaglie – è la breve e succinta cronaca dell’ultimo lustro riguardante l’impresa dell’aerospazio a Grottaglie, Terra di Puglia nella patria Italia. Però, con nostalgia, vorremmo qui ricordare i tempi in cui quella stessa vicenda riservava cronache ben più esaltanti e incisive. Anni quelli, che registrarono vieppiù il positivo protagonismo locale della politica e della civica amministrazione. Nel 2002/2003, dopo l’insediamento di Atitech, azienda Alitalia di manutenzioni aeronautiche, l’Aeroporto di Grottaglie ottenne l’inserimento nella “continuità territoriale” del trasporto civile aereo; ebbe il Presidio permanente aeroportuale dei Vigili del Fuoco; fu inserito nel Master plan dell’allora SEAP (oggi Aeroporti di Puglia) e nel Piano regionale dei trasporti, anche con la funzione cargo. Tutto ciò consentì, nel 2003/2004, di stipulare il Protocollo d’intesa tra la Regione Puglia e Finmeccanica, per la costituzione e allocazione di un Polo industriale innovativo delle costruzioni aeronautiche. Seguirono l’Accordo di Programma e le collegate Conferenze dei Servizi; fu pianificato e poi regolarmente attuato, negli anni successivi, il Piano intercomunale dell’assetto idrogeologico.

Nel 2004/2008 – aggiunge ancora Quaranta, fu costruito e fu avviato a produzione, in tempi da record assoluti, lo stabilimento Alenia, affidato alla controllata Società Alenia Composite, e fu realizzata la nuova piattaforma logistica di Aeroporti di Puglia, tra le più importanti del sud Europa. Infine, nel 2009/2010, fu sottoscritto altresì un Contratto di Programma, per il potenziamento strutturale e impiantistico dello stabilimento Alenia di Grottaglie. Oggi (luglio 2016), a riscontro della dura lettera di Fischer (Boeing), Moretti, Amministratore Delegato di Leonardo-Finmeccanica, così risponde e promette: “con il nuovo corso aziendale si è già provveduto a una ristrutturazione, avendo avviando un processo di reinsourcing delle attività più pregiate del ciclo industriale e, con questo, procederemo anche alla assunzione stabile dei necessari lavoratori interinali”. Fisher e Moretti si incontreranno prossimamente al Salone inglese di Farnborough, per chiarire le reciproche posizioni.

Orbene – conclude Giuseppe Quaranta, Portavoce di “Libera…Mente Popolari” di Grottaglie, noi, da questo borgo di provincia, dobbiamo per forza continuare a stare zitti? O possiamo finalmente rivendicare il nostro diritto al confronto politico e reclamare il nostro dovuto corrispettivo sociale (inteso come ricadute di lavoro e di indotto dei servizi e delle forniture), a restituzione del credito amministrativo maturato negli anni dal 2003 al 2010? Altrimenti, non meravigliamoci se Fisher, in questi frangenti, si porrà prima il classico dilemma: quousque tandem abutere, …, patientia nostra? E poi deciderà nel suo interesse. Né meravigliamoci se qualcuno, che non vuole dar conto a nessuno, traslochi di notte e ci lasci le stanze vuote

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