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“Il Molo S. Eligio è stato oggi teatro di una attività insolita a causa del ritrovamento sulla spiaggia dell’Isola di S. Pietro di un esemplare di zifio (Ziphius cavirostris) di quasi 5,5 m di lunghezza. L’esemplare di sesso femminile è stato trasportato sulle banchine del molo dove si è provveduto a effettuare gli esami di rito.”

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E’quanto comunica Jonian Dolphin Conservation sul suo profilo social.

Spiaggiamento zifio (Ziphius cavirostris) a Taranto

Il Molo S. Eligio è stato oggi teatro di una attività insolita a causa del ritrovamento sulla spiaggia dell’Isola di S. Pietro di un esemplare di zifio (Ziphius cavirostris) di quasi 5,5 m di lunghezza. L'esemplare di sesso femminile è stato trasportato sulle banchine del molo dove il dottor Petrella dell'IZS di Foggia e la sua équipe hanno provveduto a effettuare gli esami di rito. La Jonian Dolphin Conservation, contattata in proposito, si è resa disponibile al recupero della carcassa e ha coordinato l’intervento di tutti gli Enti competenti: Capitaneria di Porto di Taranto, ASL Taranto, Dip.to di Prevenzione, Servizio Veterinario Area C; Istituto Zooprofilattico di Foggia; Istituto Zooprofilattico di Taranto; Università di Bari, Dipartimento di Biologia; CNR-IRSA Talassografico di Taranto; CNR-STIIMA di Bari; Comune di Taranto, Direzione Ambiente.Grazie all’azione sinergica di questi Enti, oltre che alla rapida autorizzazione concessa dal Comando Marittimo Sud e al supporto logistico del Molo S. Eligio, si è riusciti in breve tempo a raccogliere importanti dati scientifici oltre ad aver evitato lo "smaltimento" di un reperto museale di eccezionale valore, dando un risvolto positivo a questo pur tragico evento.

Pubblicato da Jonian Dolphin Conservation su Giovedì 12 dicembre 2019

Cos’è lo Zifio (wiki)

Lo zifio (Ziphius cavirostris), unica specie del genere Ziphius, è un cetaceo della famiglia degli Zifiidi.

Il nome generico Ziphius è di origine incerta: è possibile che derivi dal greco xiphos, «spada», forse per il rostro allungato, considerato spadiforme; l’epiteto specifico cavirostris, invece, deriva dal latino cavum e rostrum, «dal rostro cavo». In inglese la specie è nota come Cuvier’s Beaked whale: Beaked whale, «balena dal becco», è la denominazione volgare dell’intera famiglia degli Zifiidi. Altro nome anglosassone è Goose-beaked whale, «balena a becco d’oca», riferito al particolare aspetto del rostro.

Lo zifio è il cetaceo che presenta la più vasta distribuzione all’interno della famiglia degli Zifiidi. È infatti presente in tutti gli oceani e i mari del mondo, dalle acque tropicali e temperato-fredde, fino all’isoterma dei 10 °C; sembra invece assente dalle acque polari. Purtroppo, quasi tutti i dati riguardanti la sua distribuzione provengono dall’esame degli spiaggiamenti, il che non costituisce certo una forma di informazione diretta e totalmente attendibile. Lo zifio è senza dubbio un cetaceo pelagico di acque temperate e tropicali, che raramente si avventura nei pressi della costa e sopra la piattaforma continentale, ma sembra preferire acque dove la profondità raggiunge e supera i 1000 m.

Non esistono dati sulla consistenza della specie. Lo zifio sembra essere comunque un cetaceo poco abbondante, malgrado la sua capillare diffusione. Ogni tanto viene catturato al largo del Giappone, e ancor più raramente presso altre località dove viene praticata la caccia artigianale agli odontoceti minori (Piccole Antille, Sri Lanka, etc.); tuttavia questo limitato prelievo di certo non ne influenza la consistenza numerica. Nella Lista Rossa della IUCN lo zifio è elencato nella categoria delle specie a rischio minimo.

 

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