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Le pietre vive simboleggiano gli uomini operosi e di buona volontà. Sono un simbolo ricorrente della tradizione cristiana e cattolica, sono coloro i quali animati da una forte componente spirituale si adoperano per costruire la nuova comunità in una chiave autenticamente e generosamente altruistica”. Così Luigi Romandini ha spiegato il significato della denominazione scelta per la nuova realtà che nasce oggi: Pietre Vive Taranto, presentata nelle sale dell’Albergo del Sole, nel cuore della città vecchia.

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Nel simbolo di Pietre Vive ci sono anche dei nastri che tengono insieme il “cuore rossoblu” a testimonianza della necessità di aumentare il senso di appartenenza e lo spirito di comunità nella società tarantina. “Raccogliersi e riunirsi per fare qualcosa, mentre troppo spesso ci si limita a criticare senza offrire proposte, soluzioni, idee”.

Come già accaduto nella campagna elettorale per le recenti amministrative che hanno visto Romandini protagonista , Pietre Vive per Taranto sarà un strumento per stimolare la crescita culturale, economica, sociale. Per contribuire al miglioramento della qualità della vita, per difendere l’ambiente e la salute umana, per valorizzare il nostro immenso patrimonio artistico e paesaggistico.

Lo facciamo con lo stile che ci appartiene – ha spiegato Romandini – e cioè avanzando progetti concreti per la nostra città”. Due sono le iniziative lanciate da Pietre Vive Taranto già dal suo esordio: il parcheggio multipiano ed ecosostenibile da mille posti auto nel cuore del Borgo e la creazione del Museo di Scienze Naturali e Ambientali.

“La prima idea – ha aggiunto Romandini – ormai non è più una novità, l’abbiamo ampiamente descritta durante la campagna elettorale. Siamo più che mai convinti della sua bontà, della sua praticabilità e dei benefici che apporterebbe alla città perchè sarebbe un contributo concreto a decongestionare il traffico ed a liberare le strade del Borgo dalle auto che girano alla ricerca di un posto. La creazione del parcheggio potrebbe addirittura favorire l’ampliamento della zona pedonale nel Borgo. La novità in questo senso, è costituita dalla raccolta di firme tra i cittadini che Pietre Vive organizzerà a breve sulla questione traffico, parcheggi, aree pedonali, piste ciclabili. Anche in questo caso per offrire uno stimolo positivo e propositivo ai nostri amministratori”.

Anche la seconda proposta si caratterizza per concretezza. Si tratta della realizzazione di un’area espositiva dedicata alla cosiddetta fauna minore e vede protagonista la collezione privata di Valentino Valentini, presente all’incontro con i giornalisti. “Si tratta di completare l’offerta museale e culturale di Taranto – ha spiegato – con una struttura in cui sono esposti insetti, farfalle e tutta una serie di specie faunistiche che contribuiscono in modo fondamentale alla formazione e al mantenimento degli ecosistemi e sono un concreto esempio della biodiversità da difendere”. Per la realizzazione del Museo di Scienze Naturali e Ambientali Pietre Vive chiederà al Comune di Taranto di mettere a disposizione dei locali idonei ad allestire un’esposizone fruibile dal pubblico.

Pietre Vive è una realtà calata nella comunità in cui vive per cui si confronta con i problemi del territorio. E tra questi l’Ilva. “Sono amareggiato per quanto accaduto nei giorni scorsi – ha detto Romandini – scuole chiuse a Tambri, città invasa dalle polveri, occupazione a rischio, oggi la notizia di una nuova inchiesta per disastro ambientale, imprese locali che non vengono pagate e che rischiano il fallimento. Mi chiedo se davvero conviene mantenere ancora in piedi tutto questo? Anzi, forse la domanda esatta è a chi conviene? Ai tarantini conviene sempre meno e, credo, sia giunto il momento di interrogarsi seriamente sulla eventualità di chiudere l’area a caldo dell’Ilva. Non dimentichiamo che proprio quei reparti sono formalmente ancora sotto sequestro, in funzione solo per la facoltà d’uso concessa dai giudici. Ma cosa accadrebbe se fosse revocata? Pensiamoci”.

Un ultimo ma non meno importante elemento di riflessione. “In questi giorni – ha aggiunto Romandini – arriveranno a Taranto migliaia di persone per partecipare alla Spartan Race. A mio avviso non è bello accoglierli con l’immagine di un bambino che gioca sulla spiaggia con la maschera antigas, come ha deciso di fare Michele Emiliano sui social.

Il governatore ha ben altre possibilità di intervenire concretamente sul tema Ilva, non è un semplice cittadino”.

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