Foto di Ciro Quaranta (ciroquaranta.it) per LaFocra.it
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Presentato il manifesto e il calendario completo della grande festa di San Ciro a Grottaglie. Gir Grottaglieinrete con il brand LaFocra.it è anche per quest’anno Media Partner.

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La festa è considerata patronale in quanto il santo fu proclamato patrono minus principalis da Mons. Giuseppe Capecelatro nel 1780 circa (Patrono principale è il santo concittadino Francesco de Geronimo).

Essa si articola in vari momenti: novena, traslazioni della statua, processione, messa e panegirico, pira o foc’ra, fuochi pirotecnici. La festa conserva carattere taumaturgico: i devoti accorrono alla cappella del santo e alla processione perché convinti della potenza miracolistica del santo; ciò avviene per tradizione e anche perché si raccontano fatti prodigiosi attribuiti all’intercessione del Martire.

Oggetto del culto è, oltre al mezzo busto in legno finemente decorato inviato da S. Francesco e conservato nel monastero di Santa Chiara, una statua conservata nel cappellone della chiesa madre: un simulacro ligneo dorato del Settecento, rappresentante, a dimensione naturale, una persona dell’apparente età di sessantanni, dalla barba fluente, volto bruno, occhi rivolti al cielo, rivestito di una sorta di cocolla, incedente a piedi scalzi a mo’ di monaco. Porta nella mano destra la palma del martirio e trattiene con la sinistra un libro, simbolo della scienza medica che esercitò e anche della parola divina.

Questa immagine sacra non viene portata fuori dalla nicchia per essere esposta sul trono a lato dell’altare maggiore, né per la processione; rimane sempre al suo posto; viene appena spostata in avanti nei giorni della festa(1). Ad essere esposta e condotta processionalmente per le vie cittadine è un’altra statua più recente (dei primi anni del Novecento), anch’essa lignea, ma colorata. Si conserva nella chiesa di S. Francesco di Paola e si accosta iconograficamente al prototipo settecentesco. Ambedue i simulacri hanno all’altezza del petto una piccola teca contenente minuscole reliquie «ex ossibus S. Cyri Martiris». In processione poi viene portata anche un’altra reliquia racchiusa in artistico ostensorio bronzeo.

I luoghi del culto sono legati alle suddette statue e sono perciò: la cappella del Santo Rosario (2), volgarmente detto «cappellone di S. Ciro», in chiesa madre, e la chiesa di S. Francesco di Paola.

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