Leonida di Taranto
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Pubblicare la recensione di un libro in cui si parla soprattutto di donne è sempre rischioso nella settimana in cui si celebra l’8 marzo; da una parte c’è la retorica un po’ consunta che accompagna questa data, dall’altra la consapevolezza, non di rado un po’ ipocrita, che alcuni stereotipi hanno comunque la loro ragione di essere.

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Come detto, nel suo “Senza chiedere permesso” (casa editrice Kimerik) Giulia Maria Vincenti racconta soprattutto di donne; che siano protagoniste come Elena o Veronica, comprimari come le madri di Sergio o della stessa Elena, o fugaci apparizioni come Eleonora, Valeria o Lucia, di fatto questo è un libro al femminile. Gli uomini ci sono ma giocano un ruolo di secondo piano, di rimessa, anche quando sono – o credono di essere – gli artefici del proprio destino. Giulia Maria Vincenti è giovane e lo si capisce dal suo stile essenziale ed un po’ acerbo; nel romanzo affiorano qua e la alcune incongruenze, con frasi e modi di dire che non combaciano con il periodo in cui è ambientata la storia, così come alcune situazioni narrative un po’ troppo simili ad un provvidenziale “Deus ex machina”, ma da un romanzo di poco più di cento pagine, scritto da una ragazza ventenne, non sarebbe neppure giusto pretendere intrecci complessi ed eccessive cesellature psicologiche. Quello che invece emerge dal romanzo è la passione e l’entusiasmo dell’Autrice, ingredienti fondamentali per costruire una buona storia e soprattutto una bella vita, E non è forse un caso che il racconto racconti di una Nazione, di una società e di una ragazza che – ciascuna a suo modo – devono costruire il proprio futuro partendo da un presente tutt’altro che favorevole.

Facile immaginare il racconto come la trama di uno sceneggiato televisivo, l’ambientazione romana ed i rapporti tra i personaggi si prestano ad una resa sul piccolo schermo, palcoscenico sempre ghiotto di racconti in cui le passioni umane intreccino le vite ed i destini dei protagonisti.

È la storia di due ragazzi divisi dagli stereotipi di una generazione antiquata. Si racconta di una lotta per l’amore e la fedeltà che purtroppo nella vita non viene sempre rispettata, di sogni che diventano realtà in maniere del tutto inaspettate e di una dura verità che non sempre è facile da accettare.

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