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La decisione di interrompere, a pochi giorni dall’avvio, le attività del corso di laurea in Medicina ci lascia sconcertati.

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Poteva rappresentare una svolta significativa nell’ampliamento dell’offerta di formazione che questo territorio è in grado di assicurare ai suoi studenti. Oggi ha, invece, il sapore di una delusione che mina pericolosamente e in primis la credibilità dell’Università stessa.”
Così il Presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli, all’indomani della sospensione delle attività nella sede didattica di Taranto del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, deliberata dal precedente Rettore e improvvisamente interrotta dal neo Rettore dell’Università degli Studi di Bari, Stefano Bronzini.

“Questi corsi di studio attivano circoli virtuosi dai riflessi futuri solo in parte immaginabili. I dati di AlmaLaurea evidenziano che tra i laureati magistrali a ciclo unico nel 2013, il 92,4 per cento dei medici era occupato nel 2018. Fuori dalla retorica e dai piagnistei sul futuro di Taranto, questo dato significa molte cose. Prima di tutto – prosegue Sportelli, che i nostri giovani potrebbero avere la certezza che anche qui, nella loro città, l’Università si qualifica in modo adeguato a garantire loro una professione di alto livello, peraltro necessaria in un territorio come il nostro, particolarmente afflitto dal problema sanitario. Inoltre, il corso di Medicina, coniugato nel tempo con altri progetti infrastrutturali (il nuovo ospedale, ad esempio), rappresenterebbe per l’intera area un salto di qualità in termini di attrattività, creando quel contesto di movimento, ricerca, cultura scientifica che rende un territorio vivo, aperto al mondo e generatore di opportunità.

Su Medicina a Taranto si poteva fare meglio, con un maggiore orientamento di studenti e studentesse delle scuole superiori verso questa scelta, adeguando le strutture di accoglienza e i trasporti, nonché con una più efficace programmazione amministrativa. Si interviene, invece, a posteriori e la circostanza appare grave”.

Secondo il Presidente dell’Ente camerale “l’idea di accendere fiamme di crescita viene di nuovo soffocata, peraltro ex abrupto, a detrimento della società e dell’economia. Voglio, però, anche dire che i percorsi formativi devono essere maggiormente condivisi: il sistema economico non può essere ignorato, il suo contributo è essenziale nell’orientare, programmare e finalizzare scelte utili per connettere l’istruzione e la formazione con il mondo del lavoro.”

Sportelli conclude con un messaggio di operatività, assicurando la disponibilità della Camera di commercio a partecipare ad ogni azione istituzionale necessaria: “Ora bisogna crederci, superando questo momento di confusione e lavorando nei prossimi mesi per avere la certezza che la falsa partenza sia stata solo un incidente di percorso organizzativo e amministrativo e non uno schiaffo a Taranto e, soprattutto, alle speranze di ragazzi e ragazze che vogliono investire impegno e competenze nel luogo in cui sono nati. Un obiettivo che viene sempre declamato ma poi, come dimostra questo episodio, costantemente disatteso.”

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