Coltivazione di ostriche nel Mar Grande di Taranto
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Taranto riparte dalle sue vocazioni e la pesca e la mitilicoltura rappresentano il vero motore di sviluppo di una città che non può avvitarsi sul dilemma dell’industria pesante. Grazie al lavoro svolto in questi anni in Regione ci sono ora gli strumenti per cogliere questa sfida”. Così il senatore Dario Stefàno, Presidente del Movimento “Puglia In Più” al convegno “Le risorse comunitarie 2014-2020 per i settori di Pesca e Mitilicoltura” svoltosi ieri a Taranto all’Hotel Plaza su iniziativa del Coordinamento provinciale della Puglia in Piu’.

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Dopo i saluti dei due Coordinatori Simona Scarpati e Tullio Mancino, che hanno assicurato l’impegno del Movimento per un rilancio dell’economia ecosostenibile e di comparti di grandi potenzialità come la pesca, sono intervenuti, moderati dal giornalista Pierangelo Putzolu, il responsabile del settore della Regione Puglia Giuseppe D’Onghia, e l’imprenditrice Daniela Setaro delle Officine Marine Tarantine. Quindi le conclusioni del Senatore Stefàno.

A illustrare gli investimenti per il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia, previsti dalla Programmazione del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) 2014-2020, è stato il dottor D’Onghia. “Con una disponibilità finanziaria di circa 90 milioni di euro destinati alla Puglia, saranno numerose le opportunità di rilancio dei settori produttivi della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione, nonché le forme che si attiveranno di sviluppo locale condiviso con altre strategie di crescita territoriale.Le risorse inserite nel FEAMP (la cui attuazione è assicurata da un unico Programma Operativo Nazionale) hanno l’obiettivo di modernizzare il settore della pesca, creare nuove tecniche e attrezzature per la pesca, favorire la commercializzazione, sviluppare la sostenibilità, favorire il ricambio generazionale, creare una rete di servizi per far confluire i dati di settore da mettere in condivisione con gli operatori e cittadini”.

I bandi che attiveremo – ha spiegato D’Onghia – destineranno risorse per iniziative di sviluppo della pesca, acquacoltura, per la commerciale e la trasformazione delle produzioni ittiche. Inoltre, all’interno delle strategie per lo sviluppo rurale, previste dal PSR 2014-2020, e, in particolare nel bando in corso della Misura 19, che selezionerà i Gruppi di Azione Locale, abbiamo dedicato circa 12 milioni di euro di risorse per le Strategia locali che prevedono l’utilizzo dei fondi FEASR e FEAMP, con il cosiddetto approccio ‘plurifondo’”.
Le Misure della Programmazione regionale del FEAMP serviranno per ammodernare tutto ciò che concerne la filiera ittica, a vantaggio sia delle imprese già esistenti sia di quelle che si creeranno ex novo. Dunque, in favore dei giovani: “ci sarà, difatti – ha fatto sapere – sostegni per l’avviamento di nuove attività condotte da giovani, con un premio di primo insediamento, analogamente a ciò che avverrà per i giovani agricoltori, con il cosiddetto “Pacchetto giovani” del PSR 2014-2020”.

Per Taranto, dunque, un’occasione imperdibile. Anche perché le basi sono state poste e vanno rilanciate, a partire dall’attivazione dell’Ossservatorio sulla Pesca e al trasferimento, da Manfredonia, del Distretto regionale della Pesca. Questi ed altri interventi rendono appetibile il settore e favoriscono l’ingresso di nuovi attori, come nel caso di Officine Marine Taranto, una cooperativa sorta tre anni e operativa in Mar Grande, della cui “mission “ ha parlato una delle protagoniste del progetto, Daniela Setaro. “La nostra organizzazione produttiva, che fa leva sull’acquacoltura, mira ad ampliare la gamma dell’offerta, che non è solo commerciale (acquisto e produzione dei prodotti da immettere nel mercato nazionale ed internazionale), ma che punta alla creazione di una vera e propria filiera: formazione, comunicazione, intese e associazionismo con le cooperative e gli operatori del settore. Insomma, l’unione fa la forza, dev’essere questo il fulcro del progetto”.

Il Senatore Stefàno ha apprezzato questo nuovo modo di fare impresa. “Quello della filiera della Pesca deve essere il filo conduttore della rinascita e del rilancio di un settore importante che, negli anni passati, era stato oscurato. Quando mi insediai all’Assessorato Regionale all’Agricoltura – ha ricordato Stefàno – non era previsto neanche un capitolo di spesa sulla Pesca. Adesso tutto è cambiato, le risorse regionali ed europeee ci sono, bisogna saperle sfruttare. Magari applicando il modello, vincente, del settore vitivinicolo

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