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«La dirigenza della Teleperformance, in questi giorni, ha annunciato l’intenzione di chiudere la sede di Taranto. Parliamo di una azienda che occupa più di 1800 lavoratori fra cui oltre il 70 % di donne e che rappresenta il secondo polo occupazionale della provincia jonica.” Ad esprimere preoccupazione per la sorte dei dipendenti del call center è On. Donatella Duranti di Sinistra Ecologia e Libertà, che in una nota scrive: «La dirigenza, che già più volte in passato ha messo sul tavolo l’opzione chiusura, riduzione personale o delocalizzazione pur avendo usufruito a più riprese sia di incentivi statali che di incentivi regionali per la formazione del personale, questa volta motiva la scelta dichiarando un eccessivo assenteismo dei dipendenti.

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Queste sono scuse inaccettabili, – scrive ancora la Duranti – in particolar modo alla luce degli sforzi già profusi dai sindacati di categoria che, oltre ad aver accettato di sottoscrivere l’accordo unico grazie al quale Teleperformance sta risanando i conti, accogliendo peraltro tutte le condizioni previste, si sono più volte detti disposti al confronto con l’azienda per la composizione di concerto dei turni di lavoro, tenendo conto delle esigenze delle donne e delle madri lavoratrici al fine di scongiurare qualsiasi eventuale abuso dei permessi di malattia.

Per tutte queste ragioni, – conclude la Duranti – e considerando anche le denunce della Cgil Taranto che hanno portato allo scoperto numerosi “call center” che non rispettano le basilari normative vigenti sfruttando i lavoratori, ho depositato una interrogazione al Ministro del Lavoro chiedendo sia un intervento immediato per scongiurare l’ipotesi di chiusura della Teleperformance , sia la convocazione di un tavolo interministeriale al fine di affrontare le problematiche dei “call center”

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