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Sono molto stanchi ma per fortuna sono tutti sani e salvi i tre uomini e una donna, rimasti intrappolati in Calabria, nell’abisso del Bifurto, la più profonda grotta verticale del Meridione.

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Due speleologi del Gruppo Grotte Grottaglie

Tra di loro due speleologi del Gruppo Grotte Grottaglie. Insieme ad altri tre, tra cui una donna, stavano girando un film documentario sulla scoperta della grotta naturale. Gente preparata. Esperti delle cavità.  La forte pioggia e l’ondata di piena improvvisa ha consigliato loro di restare nella grotta ad attendere i soccorsi e che si ricreassero le condizioni per risalire.

In quattro sono stati li al freddo. Una cascata d’acqua li ha bloccati in una sorta di stanzone natura a circa 50 metri di profondità. 

Il quinto speleologo, del Gruppo Grotte Grottaglie, è riuscito prontamente a risalire prima che la piena giungesse a sbarrare l’uscita. Questa sua accelerazione ha permesso di allertare l’altro gruppo di speleologi, tra loro altri componenti del Gruppo Grotte Grottaglie. Tutti insieme hanno iniziato a predisporre le primarie operazioni che potessero agevolare i soccorsi, che nel frattempo sono stati allertati e che sono giunti immediatamente sul posto.

40 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico

Si è conclusa alle 20.30 l’operazione di recupero di quattro speleologi, bloccati da un’improvvisa ondata di piena a poca distanza dall’uscita della grotta “Abisso del Bifurto”, in provincia di Cosenza.

Ad intervenire oltre 40 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico, che hanno raggiunto gli speleologi bloccati, a circa 40 metri di profondità, e nel giro di quattro ore sono riusciti a riportarli in superficie. Positivo il bilancio: nessuno dei quattro ha riportato ferite. Un quinto membro del gruppo era riuscito ad uscire dall’abisso pochi istanti prima dell’onda, dando l’allarme poco dopo le 16.30, chiamando il 118.

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