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«Non è solo il tema dell’abbandono delle campagne ma quello più generale che riguarda il futuro di questa terra, di come si vede ora e come intende vedersi tra vent’anni. Una questione che riguarda il lavoro dei nostri figli e la loro stessa dimensione sociale, culturale e di sviluppo.» Così il Segretario Generale della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra, presentando l’ultimo spettacolo in programma sabato prossimo al Teatro TaTà nell’ambito dell’Aprile dei Diritti, organizzato dalla stessa organizzazione sindacale di concerto con il CREST.

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«Si chiama “L’Albero” il lavoro teatrale che a partire dalle 20.00 di sabato 23 aprile vedrà in scena Nicola Conversano. E’ lui il contadino che si ribella di fronte all’espianto di un albero di ulivo di duecento anni, sradicato dal proprio ambiente naturale e messo al centro di una piazza cittadina tra lo scorrere del traffico veicolare. Il contadino lascerà tutto e proverà ad andare in città per parlare a quell’albero che forse rappresenta la sua stessa storia e la sua stessa identità di uomo. In realtà il viaggio del contadino-attore sarà un viaggio tra una storia, una esperienza e i saperi che si stanno perdendo. Questa rappresentazione teatrale ci fornirà l’occasione per ribadire alcuni concetti provando anche ad affrontare temi che al di là delle filosofie sulla “decrescita” siano in grado di mettere l’uomo e il suo lavoro, il suo sapere al centro delle politiche di sviluppo che anche Taranto e la sua provincia si devono dare – dice Giuseppe Massafra.

Non un’operazione nostalgia dunque per la CGIL che nell’ambito dell’Aprile dei Diritti continua fortemente la sua campagna a sostegno della legge di iniziativa popolare e dei quesiti referendari sulla cancellazione del lavoro accessorio (ovvero i voucher tanto utilizzati anche in agricoltura); la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti; la nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al di sopra dei cinque dipendenti.

Questo Aprile di impegno nelle piazze, nelle fabbriche, dei teatri – termina Massafra – è per noi il segno tangibile di un Primo Maggio che come affermammo lo scorso anno dura 365 giorni scandendo il suo ritmo non su interventi spot ma su una azione costante e giornaliera a volte poco conosciuta ma che è il valore stesso della presenza sindacale nella vita degli uomini e delle donne che ogni giorno si rivolgono a noi per far valere o difendere un loro diritto

Dopo lo spettacolo Giuseppe Massafra e il sociologo, scrittore e saggista Leonardo Palmisano (autore del Volume “Ghetto Italia”), terranno un piccolo dibattito aperto proprio sul tema dei diritti e del lavoro.

Info: http://www.teatrocrest.it/aprile-dei-diritti/

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