Artigiano-falegname
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E’ iniziato ieri il tour degli Imprenditori Coraggiosi di Confartigianato. Un’iniziativa che nei prossimi mesi vedrà impegnata la Confartigianato in tutti i Comuni della Provincia di Taranto per incontrare gli imprenditori e gli artigiani, esaminare insieme le problematiche esistenti e ricercarne sempre insieme le soluzioni.
Imprenditori Coraggiosi è perchè è necessario apprezzare e rendere merito al coraggio di tutti quegli imprenditori che ancora oggi continuano a lottare contro un mare di problemi per salvaguardare la sopravvivenza delle proprie creature, cioè le imprese. La sala convegni Hotel Villa Maria di Crispiano era ieri sera gremita da un centinaio di artigiani che hanno avuto modo di relazionare e confrontarsi innanzitutto tra loro e con i dirigenti di Confartigianato Taranto sulle aspettative e le necessità occorrenti oggi per continuare a fare impresa.

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La delegazione di Confartigianato era rappresentata dal Presidente Domenico D’Amico, dal Segretario Fabio Paolillo, dai rappresentanti territoriali Angelo Pentassuglia e Piero Luccarelli, oltre alla presenza al tavolo del Presidente dell’Associazione Attività Produttive Crispiano Mario Manghese e della consigliera delegata per le attività produttive del Comune Sabrina Pontrelli.
Confartigianato ha espresso con chiarezza che siamo pronti a remare tutti insieme nella stessa direzione, quella della DIGNITA’: “Si tratta di restituire la dignità a quegli imprenditori che stanno stringendo forte la cinghia per mantenere il più possibile inalterato il valore delle proprie imprese. Quella dignità calpestata da una serie di tradimenti, di indifferenze, di maltrattamenti che vede come principale autore le nostre istituzioni, i nostri amministratori, politici, che dagli anni 90 ad oggi hanno praticamente affossato ed asfissiato le nostre imprese, usandoci come bancomat per far cassa e riempiendoci di una serie sterminata di adempimenti. Questa storia ce la raccontano e ce la raccontiamo da anni, e da anni ci prendono in giro, con la falsa teoria di dipingerci come EVASORI. Si dice spesso, troppo spesso, che le piccole imprese evadono le tasse. Ci vogliono far passare così. Ma è falso. Noi siamo gli ultimi a morire mentre ci affossano approfittando del fatto che nei momenti di crisi profonda l’Italia si è sempre rialzata grazie alla spinta della piccola impresa, degli artigiani. Questa volta la situazione è molto diversa dal passato. La soglia del pericolo è stata abbondantemente superata e le storture dovute all’EURO, alla globalizzazione fasulla e scorretta, al sistema di Equitalia, alla soglia di povertà dilagante ci sta decimando, una selezione crudele spesso assassina sta falcidiando le nostre speranze, i nostri sogni e non sarà facile questa volta riprendersi dal fondo. Un selezione assassina, beffarda, indifferente.

Quando la dignità viene calpestata, quando non si riescono a pagare gli stipendi, a portare i soldi a casa, quando avere a che fare con gli organi dello STATO è diventato un muro di gomma, non tutti purtroppo reagiscono allo stesso modo, Qualcuno, troppi hanno pensato, sbagliando, di risolvere la crisi togliendosi la vita, lasciati soli da tutti, anche da noi.
Non c’è più tempo. Non serve adesso trovare colpevoli e lanciare accuse, Non serve riscrivere il passato ma serve scrivere il futuro, insieme uniti e compatti individuando le priorità e percorrere insieme le soluzioni ma senza più deleghe in bianco a nessuno, alla politica, all’amico dell’amico. Una situazione che deve essere subito ribaltata. Dobbiamo essere protagonisti, ARTIGIANI DEL NOSTRO FUTURO, sederci insieme alle istituzioni, agli amministratori per disegnare insieme il futuro economico del nostro territorio. Basta con le decisioni calate dall’alto, prese sui tavoli baresi e romani. I biglietti si devono fare qui sul nostro territorio.”

“Siamo noi la vera spina dorsale dell’Italia”, hanno detto gli artigiani – e per questo meritiamo e pretendiamo la massima attenzione da parte delle istituzioni nazionali e locali. A cominciare da Crispiano dove alla riunione era presente una rappresentanza del consiglio e della giunta comunale alla quale è stata chiesta un’immediata costituzione di un tavolo dove verranno preventivamente discussi ed esaminati nel dettaglio tutti i provvedimenti che riguardano lo sviluppo dell’economia territoriale e dei tributi onde poter ricercare e condividere risparmi da sperperi effettuati e applicare le giuste tariffe dei tributi che già oggi appaiono indecifrabili anche dalla sola sigla identificativa (IUC,TASI, etc). Non c’è più tempo da perdere perchè ogni giorno che passa ci sono imprese che chiudono.

Stanno arrivando a Taranto moltissimi milioni di euro per l’ambientalizzazione dell’ILVA, per le bonifiche del territorio, per le opere del porto. Una opportunità unica, micidiale. Eppure le nostre imprese sono praticamente escluse non solo dall’appalto ma anche dalle briciole del sub del subappalto. Una vergogna per la nostra classe dirigente che non è riuscita a trovare idonee soluzioni come il semplice e possibile spacchettamento degli appalti oppure l’emanazione di leggi speciali per far lavorare le nostre imprese locali come risarcimento concreto del territorio. Invece napoletani, baresi e leccesi ben organizzati ed indirizzati stanno facendo man bassa di tutto sul nostro territorio. Non lo dobbiamo permettere. Non c’è più tempo. Vogliamo continuare a vivere, con dignità.

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