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Il Pronto Soccorso dell’ospedale SS Annunziata di Taranto deve ormai gestire una media di circa 230 accessi giornalieri. Un numero insostenibile per medici ed infermieri, che ormai sono allo stremo delle forze. Un numero che rende difficilissimo offrire un servizio sanitario degno di essere definito tale”. È quanto dichiarato dall’on. Ludovico Vico a conclusione del suo sopralluogo al Pronto Soccorso del SS Annunziata e ad alcuni reparti dell’ospedale tarantino.

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Ben il 40% degli accessi – spiega l’on. Vico – sono trasportati dal 118 che, senza offesa per alcuno, funziona ormai come un servizio taxi. Stamattina alle 10:00 gli accessi erano già 70, di cui 29 giunti con le ambulanze del 118. C’era gente che aspettava dalle 5 del mattino.Ciò a conferma dell’enorme errore commesso dall’Asl di Taranto e dalla Regione Puglia nell’aver deciso la chiusura, più di un anno fa, dei pronto soccorsi del “Moscati” di Statte e del “San Marco” di Grottaglie. Scelta che, è ormai tangibilmente sperimentato, non funziona! Siamo solo a dicembre, nel periodo pre influenzale, ma i dati ci offrono lo stesso quadro che si registrò a gennaio di quest’anno, nel momento di picco dell’influenza. Mi chiedo, insieme ai medici che qualcosa di più ne sanno: cosa accadrà a gennaio 2018? Come sarà possibile gestire un’affluenza maggiore? Già in questi giorni, nel Pronto Soccorso vengono occupati, con quelli che in gergo tecnico sono chiamati “posti bis”, anche i corridoi”.

“Dal Pronto Soccorso – continua nel suo racconto il deputato Dem – i pazienti, in molti casi, vengono ricoverati nei reparti. Ed anche in questo caso la situazione è drammatica perché i reparti sono oberati al di sopra della loro capienza. Nel reparto di Medicina, ad esempio, ai 48 posti disponibili perché previsti nel piano di riordino, se ne affianca più del 50% “bis”, occupando il reparto anche nei corridoi ed arrivando a 70/80 ricoveri, dove se ne potrebbero e dovrebbero gestire 48”.
“Sul totale dei posti letto della provincia di Taranto – spiega ancora l’on. Vico – circa il 40% sono privati. Nella sanità privata, però, non c’è ospitalità per le emergenze. Quindi, noi paghiamo il privato con denaro pubblico, ripeto, per circa il 40% della spesa, ma il privato non garantisce la copertura del servizio, svolgendo solo servizio in “elezione”, cioè programmato”.

“Insomma – continua Vico – il SS Annunziata scoppia, il San Marco viene svuotato, l’ospedale di Castellaneta utilizza le sale operatorie solo 8 ore al giorno (nonostante sia un ospedale di primo livello), il Giannuzzi di Manduria viene considerato una dependance dell’ospedale di Francavilla… eppure, quest’area è stata dichiarata, caro presidente Emiliano, area di emergenza sanitaria ed ambientale”.
A questo si aggiunge il ritardo nell’utilizzo da parte dell’Asl di Taranto dei 70milioni di euro del Governo per l’ammodernamento tecnologico medico diagnostico destinati al Moscati, al SS Annunziata e ai comuni dell’area di crisi ambientale.

“A chi pensa che questa situazione sia “solo” di attesa fino alla nascita del San Cataldo (che chissà quando verrà realizzato) –, conclude il parlamentare del Pd –, dico che il San Cataldo sarà solo un nuovo contenitore di ciò che la sanità ionica è oggi. Per questo ritengo che non ci siano altre vie d’uscita da questa empasse, se non quella della revisione del piano di riordino. Presidente Emiliano, dr Ruscitti e dr Rossi, non potete continuare a mancare di rispetto a questo territorio e a quell’elementare diritto che è l’accesso alla cura di ogni cittadino”.

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