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Ancora un volta, il governo afferma con forza di voler dare maggiore supporto al sistema vitivinicolo nazionale, potenziando la ricerca pubblica in campo agroalimentare, salvo poi permettere la chiusura dei centri sperimentali di ricerca periferici, come è avvenuto con quello pugliese di Barletta che ha cessato la sua attività ed è stato annesso all’unità di ricerca di Turi, a seguito della riorganizzazione del CRA (Centro di ricerca per l’enologia).” E’ il commento del senatore Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura, che nella seduta pomeridiana ha ricevuto risposta ad una interrogazione presentata lo scorso marzo per avere chiarimenti sulla chiusura della sezione operativa periferica di Barletta dell’istituto sperimentale per l’enologia.

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«Delle due, l’una – aggiunge il senatore salentino: o siamo ancora dinanzi a sterili annunci oppure, per l’esecutivo, una regione iperproduttiva come la Puglia non rientra nell’ambito dei confini nazionali. Sarebbe interessante sapere se, per il governo, l’Italia finisce a Roma. 

Dare maggiore supporto significa incrementare risorse e strumenti per accompagnare il percorso di crescita del comparto vitivinicolo, a nord e al sud del paese. In Puglia non bisogna ridurre l’impegno a favore della ricerca pubblica ma incrementarlo e non come segno di cortesia – conclude Stefàno – ma in considerazione dei risultati quali-quantitativi registrati negli ultimi 7 anni e le potenzialità ancora da esplorare“.

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