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«Tenuto fermo il rispetto per il parere della Corte Ue, oggi non possiamo non ribadire che le misure emergenziali sulla Xylella in Puglia prese allora da Bruxelles erano e restano a nostro avviso sbagliate.» Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, commentando le conclusioni dell’avvocato generale della Corte Ue Yves Bot, che ha esaminato con una procedura accelerata la richiesta presentata dal Tar del Lazio, a cui avevano fatto ricorso diversi proprietari di fondi agricoli pugliesi per contestare l’imposizione degli abbattimenti nel quadro delle misure Ue anti-Xylella. Secondo l’avvocato generale, le misure prese nel 2015 da Italia ed Ue, tra cui appunto l’eradicazione delle piante, sono valide.

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«Non a caso – afferma l’europarlamentare tarantina, grazie alle pressioni esercitate anche da noi in questi mesi, l’ultima decisione della Commissione europea ha di fatto limitato gli abbattimenti degli ulivi. Si tratta di un piccolo passo avanti, ma importante perché segna un cambio di direzione rispetto a chi voleva fare degli uliveti pugliesi un deserto. Queste conclusioni non aggiungono nulla a quanto già sappiamo. Sapevamo, infatti, che la procedura adottata era rispettosa delle norme vigenti. Quello che abbiamo contestato da sempre e continuiamo a contestare è che quelle misure partano da un presupposto sbagliato: ossia la decisione dell’Efsa del 6 gennaio 2015, che si basa sulle evidenze del solo Cnr di Bari, i cui studi sono oggi sotto inchiesta da parte della magistratura.

Da allora – prosegue l’eurodeputata pugliese del M5S – è passato quasi un anno e mezzo e diversi ricercatori hanno portato alla luce nuove evidenze che spingerebbero verso l’attuazione di misure efficaci a contrastare il disseccamento delle piante e al contempo più sostenibili per il territorio sia sotto il profilo ambientale che economico. Per questo, la nostra battaglia perché l’Ue promuova una ricerca più allargata e prenda in considerazione gli altri risultati provenienti dal mondo scientifico.

E’ la ragione per cui – conclude D’Amato – il 18 maggio a Bari presenteremo una serie di ricerche italiane e internazionali i cui risultati vanno nella direzione per cui ci siamo sempre battuti: combattere il disseccamento degli ulivi preservando il nostro territorio da abbattimenti e pesticidi».

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