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«La Giunta Regionale pugliese ha approvato il Piano di Sviluppo Strategico della Zona Economica Speciale (Zes) “Jonica” che comprende 1518, 41 ettari di aree industriali della provincia di Taranto, compresa l’area Pip di Francavilla Fontana.» Lo rende noto Francesco Montedoro, segretario del Partito Democratico di Grottaglie.

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«La Zes “Jonica” – spiega Montedoro, diventerà una Zes interregionale Taranto- Basilicata non appena le due giunte regionali di Puglia e Basilicata avranno deliberato un unico Piano di Sviluppo Strategico. La dote della Basilicata sarà di 1061 ettari per cui, la Zes regionale “Jonica”, facente capo al porto di Taranto, sarà complessivamente di 2579, 41 ettari.
Il Piano di sviluppo strategico per Taranto è costruito su due poli: il porto di Taranto e l’aeroporto di Grottaglie, come deciso in sede di conferenza unificata Stato-Regioni e recepito dal ministro per il Sud Claudio De Vincenti, nel settembre 2017. Il polo di Taranto riguarda 845,55 ettari (area portuale, Distripark, area retro portuale Asi, Pip di Talsano, Paolo VI e Statte, Massafra, Martina Franca e Mottola); il polo di Grottaglie comprende 672,56 ettari (aeroporto, area di sviluppo aeroportuale Pip di Grottaglie, centro intermodale di Francavilla Fontana, aree industriali e Pip di Monteiasi, Faggiano, San Giorgio Ionico, Manduria e Carosino)
L’area di Grottaglie, quindi, assume un ruolo di fondamentale importanza all’interno della Zes Jonica e interregionale.

Il Partito Democratico di Grottaglie ricorda che la legge “Resto al Sud”, di giugno 2017, voluto dal precedente Governo a guida Pd, ha assegnato alle Regioni del Sud il compito di definire specifiche zone sul proprio territorio comprendenti un’area portuale, nel nostro caso anche aeroportuale, all’interno della quale si possano creare tutte le condizioni per attrarre investimenti diretti (credito di imposta fino a 50milioni di euro), promuovere la crescita della competitività delle imprese (regimi fiscali di vantaggio), incrementare le esportazioni (esenzioni tasse export e dazi ridotti su import) e creare nuovi posti di lavoro.
Accanto a questi benefici si aggiunge il regime agevolativo delle Regioni sul sistema di incentivazione industriali e filiere agroalimentari e sulla semplificazione amministrativa; in somma, misure derogatorie rispetto a quelle vigenti in ambito nazionale.
L’obiettivo è quello di consolidare l’investimento e il rafforzamento d’impresa, accanto all’occupazione.
La Zes Interregionale Jonica Taranto-Basilicata, include oltre ai poli di Taranto e di Grottaglie, le aree produttive di Ferrandina, la Val Basento, Melfi, Tito e Galdo di Lauria.
La città di Grottaglie, dunque, si appresta a recitare un ruolo importantissimo in questa sfida per il futuro del proprio territorio.

Il Pd di Grottaglie riconosce i meriti dei precedenti governi Renzi e Gentiloni che tanto hanno investito su questa sfida delle Zes al Sud e dei parlamentari jonici che hanno seguito l’intero iter tra cui l’On.le Vico, ma anche dei rappresentanti istituzionali interessati quali il Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto Sergio Prete e il Segretario Generale Fulvio Di Blasio. E, seppur con qualche ritardo, va riconosciuto l’impegno anche della Giunta Regionale della Puglia. La buona riuscita della sfida della Zes è il segno tangibile che il Partito Democratico, quando sa interagire ai suoi vari livelli istituzionali, riesce ad essere decisivo per intercettare i bisogni dei territori e dei cittadini. È innegabile che i governi a nostra guida abbiano puntato molto sullo sviluppo economico del Mezzogiorno e temiamo che la stessa attenzione verso il Sud non ci sarà, inevitabilmente, con l’attuale Governo pentaleghista a trazione salviniana, sensibile alle istanze del Nord.

La nostra speranza – conclude Montedoro – è che attraverso lo strumento delle Zone Economiche Speciali il Sud e quindi anche Grottaglie, possa invertire il trend occupazionale negativo, che rappresenta la vera piaga della nostra terra

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