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Il caldo e l’afa estiva portano spesso a lasciare le finestre di casa aperte per far circolare l’aria e procurarsi un po’ di refrigerio.

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L’effetto spiacevole di questo raffrescamento a “costo zero” è che può capitare che dalle finestre non entri solo aria, ma anche qualche ospite più o meno indesiderato.

Tra questi ci possono essere i gechi, piccole lucertole che godono di una pessima quanto immeritata fama, che suscita spavento e preoccupazione in molti di coloro che incappano in un incontro inatteso.

Geco, conosciamolo meglio

La maggior parte dei gechi che possiamo incontrare nelle nostre zone sono di colore grigio o beige, maculata così finemente da ricordare la gomma. Bisogna però considerare che molte specie possono cambiare colore per mimetizzarsi o per altri scopi, assumendo quindi colorazioni leggermente diverse.

Una delle curiosità che non tutti conoscono è che i gechi sono gli unici rettili dei paesi temperati dotati di “voce”, emettono cioè un verso simile ad un gridolino o uno squittio, diverso quindi da un sibilo che è invece caratteristico degli altri rettili.

Un altra caratteristica da considerare è la maggior parte dei gechi vedono molto bene al buio, caratteristica fondamentale per andare a caccia delle loro prede.

I gechi si nutrono di insetti e a volte anche di frutta e nettare, ed è per questo che spesso li vediamo di notte appostati vicino a lampade o fonti di luce artificiale, zone sempre circondate da insetti e quindi ricche di potenziali prede.

La tecnica di cattura è tanto semplice quanto efficace: i gechi per cacciare rimangono completamente fermi fissando la preda e scattano rapidissimi all’attacco dopo alcuni secondi o addirittura minuti di attesa.

Tra le caratteristiche più singolari dei gechi ci sono certamente le loro zampe, capaci di aderire a numerose tipologie di superfici senza la necessità di usare secrezioni adesive. Questo permette loro di arrampicarsi su superfici verticali lisce, o addirittura sui soffitti delle case, con facilità e questa particolarità è tanto sviluppata da permettere – ad esempio – ad un geco – di aggrapparsi a una foglia dopo una caduta di 10 cm toccandola con una sola zampa.




Il geco non è pericoloso, anzi…

Trovare un geco in casa può spaventarci un po’, ma occorre intanto dire che i gechi non danno alcun fastidio all’uomo e sono anzi molto utili, cibandosi di ragni ed altri insetti più o meno fastidiosi e pericolosi.

Tuttavia non è da tutti considerarli “animali domestici” e trovarsi un geco in casa può dare fastidio; come fare per allontanarlo senza fargli troppo male?

Come farlo uscire di casa?

La prima, banale, soluzione sarebbe prenderlo per fame: se eliminiamo con attenzione e costanza tutti gli animali che potrebbero annidarsi negli angoli e nei punti più riposti di casa, il geco penserà bene di andare a rifocillarsi altrove.

Una soluzione certo non immediata e sicuramente non del tutto tranquillizzante; più di qualcuno obbietta: “Il fatto che non lo veda non significa che non ci sia!”

Una soluzione un po’ più rapida potrebbe essere la naftalina, sostanza che disturba molto i gechi e che, piazzata in punti strategici li spingerebbe ad allontanarsi. Anche in questo caso le obiezioni non mancano: l’odore della naftalina disturba anche molte persone, e specie se ci sono bambini o animali domestici in casa potrebbe essere inopportuna.

Chi voglia affrontare di petto il problema e non abbia particolari problemi a confrontarsi con questo animale può tentare invece la sua cattura. Per prima cosa è bene ricordare che il geco, come tutti i rettili, cerca il caldo e soffre il freddo, percui già raffrescare una stanza con l’impiego di un condizionatore d’aria potrebbe spingere l’intruso a cercare luoghi più accoglienti, ma questa caratteristica può anche essere sfruttata per una azione più drastica.

Si tratta di procurarsi uno spruzzatore spray (o di realizzarlo con una bottiglia di plastica a sui si forerà il tappo con un ago) e di riempirla con acqua ghiacciata. Individuato il geco bisognerà investirlo con un getto mirato e letteralmente “congelarlo”, sarà un effetto che durerà pochi secondi, che possono però essere sufficienti per catturarlo con un retino da acquario o con una scatola.

Chi non voglia o non possa allagare la zona dove ha individuato il geco può allora tentare direttamente la cattura, sempre utilizzando un retino da acquario oppure una scatola. In questo secondo caso si tratta di piazzare una scatola sopra l’animale per impedirgli di scappare e poi farlo cadere nella stessa scatola infilando un foglio di cartoncino tra la parete e la scatola stessa, chiudendo poi la scatola con lo stesso cartoncino in modo da poter poi liberare l’animale all’aperto.

Per evidenti motivi sconsigliamo metodi più cruenti o tossici, da riservare come estrema risorsa, ricordando sempre che, per quanto noi possiamo essere spaventati, il povero geco lo sarà senz’altro più di noi.

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