Bat-box-pipistrell
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Primavera ed estate sono forse le stagioni dell’anno più amate ed apprezzate, anche per il fatto che per la maggior parte di noi “fa rima” con vacanze, divertimento e relax. Ma il piacere di questi tanti aspetti positivi possono essere guastati da altri meno piacevoli di queste stagioni, e tra questi c’è sicuramente la presenza di insetti nocivi, primi tra tutti le zanzare.

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Se fino a qualche anno fa questo comportava al massimo qualche notte insonne, cacce notturne all’intruso ronzante e bolle rossastre sulla pelle in corrispondenza delle punture, da qualche tempo il problema si è aggravato a causa dell’arrivo in Europa di specie più aggressive e resistenti, prime tra tutte le famigerata “Zanzara Tigre”. I rimedi, più o meno efficaci, sono noti e vari: dagli zampironi agli insetticidi spray, dalle pomate repellenti agli infissi dotati di tende e zanzariere, soluzioni che hanno però lo svantaggio di essere dispendiose e – nel caso delle sostanze chimiche – poco amiche dell’ambiente e dei soggetti più sensibili come anziani e bambini. Un’altra soluzione è quella di favorire la diffusione dei nemici naturali delle zanzare, che cibandosi di questi insetti ne combattono la proliferazione senza “effetti collaterali”.

Tra i più attivi nemici delle zanzare ci sono i pipistrelli, mammiferi volanti che godono di una immeritata pessima reputazione per via del loro aspetto e delle leggende che li vedono protagonisti. In realtà il pipistrello non è più pericoloso di un qualunque altro uccello ed è invece un prezioso alleato dell’uomo nella lotta alle zanzare, arrivando ciascun esemplare a cibarsi di migliaia di zanzare ogni notte.

Purtroppo lo stravolgimento portato dall’uomo nell’ambiente naturale e cittadino ha fortemente compromesso l’habitat dei pipistrelli, ed è per questo motivo che da alcuni anni diverse associazioni ambientaliste hanno lanciato l’idea di costruire e piazzare delle “bat box”, ovvero una sorta di “tana artificiale” per rendere più facile l’insediamento, il riposo e il ripopolamento urbano dei pipistrelli.

Esistono “bat box” di diverso tipo, con una ampia gamma di prezzi e modalità costruttive, ma chi voglia dedicare un po’ di tempo alla sua costruzione artigianale troverà in Rete diversi progetti, promossi anche da importanti istituti di ricerca scientifica, che possono essere realizzati con una spesa di pochi euro e qualche ora di lavoro. E’ importante ricordare che, dovendo ospitare degli animali vivi, la nostra bat box deve essere realizzata con materiali il più naturali e meno inquinanti possibili: evitiamo quindi vernici, solventi e colle chimiche e spazio a legno, viti e chiodi.

Le misure della “bat box” sono puramente indicative e potranno essere variate in funzione di eventuali necessità specifiche, così come non ci sono vincoli per il tipo di legname da utilizzare. Volendo si possono far tagliare i vari pezzi necessari da un falegname o in un centro attrezzato per il bricolage, oppure utilizzare materiale di recupero, come i listelli di un vecchio pallet per trasporto merci.

Per quanto possibile, è importante curare che i vari pezzi della bat-box siano ben connessi in modo da non disperdere il calore all’interno dell’incavo, favorendo la stratificazione termica che permette agli ospiti di scegliere il microclima preferito.

Il periodo migliore per l’installazione delle bat box è il mese di marzo, all’arrivo della buona stagione, in modo che i pipistrelli le possano trovare durante i loro primi voli al risveglio dal letargo invernale. E comunque importante posizionare la bat box il prima possibile, in modo che questa perda l’odore di nuovo ed i pipistrelli la percepiscano come sicura.

Ricordiamo che il periodo in cui più facilmente i pipistrelli colonizzeranno le bat box è durante i mesi più caldi (da aprile a settembre), quando le temperature più alte favoriscono la presenza di numerosi insetti e l’attività dei pipistrelli è dunque maggiore. Alle nostre latitudini durante l’inverno i chirotteri si ritirano per lo più in grotte e cavità sotterranee dove, salvo sporadiche uscite, trascorrono in stato di letargo tutto il periodo invernale. Applicando questa particolare strategia riescono a superare brillantemente la stagione sfavorevole. Sappiamo tuttavia che non è raro che i pipistrelli passino l’inverno nelle bat box, è dunque opportuno non rimuovere i rifugi artificiali durante i mesi invernali.

E’ bene sottolineare infine che sono sempre i pipistrelli a scegliere il loro rifugio e non è proprio possibile trasferirli forzatamente nelle bat box! Anzi, rammentiamo che la legge li protegge rigidamente e vieta anche di manipolarli, se non dietro rilascio di specifici permessi accordati dal Ministero dell’Ambiente solo per motivi di studio. Il successo delle bat box dipenderà in larga misura da dove e da come saranno installate. È importante che la loro posizione possa piacere ai nuovi inquilini, ma anche che la bat box possa essere facilmente individuata dai pipistrelli, percui è bene tenere presente che l’installazione migliore è quella sulla parete esterna di una casa (se piazzate vicino al tetto, saranno anche riparate dalla pioggia), ma è possibile fissare la bat box anche sul tronco principale di un albero o su un semplice palo.

Condizione molto importante per gli ospiti, è che la bat box sia posta ad almeno 4 m di altezza dal suolo perché i pipistrelli le ritengano più sicure dai predatori. Meglio se si trovano a poca distanza dagli alberi, purché questi non impediscano ai pipistrelli un facile ingresso in volo; se poste sugli alberi stessi, occorre che i rami e le fronde non ne impediscano l’intercettazione. Condizione fondamentale per la sicurezza degli ospiti volanti e per chi si trovasse a passare sotto la bat box, è che questa sia saldamente ancorata al sostegno e che non si muova per il vento. Tenete presente che le cassette montate su superfici di metallo non sono mai state colonizzate e che le bat box non devono essere illuminate da forti luci durante la notte, considerate inoltre che le bat box situate in luoghi freschi sono preferite dai maschi (generalmente esemplari isolati o in piccoli gruppi), mentre quelle situate in luoghi caldi (ideali se esposte a sud-ovest) sono preferite dalle più consistenti colonie riproduttive di femmine, ed è bene che siano esposte al sole diretto per almeno 6 ore.

Utile anche la vicina presenza di vegetazione, che costituisce un indispensabile riferimento per il loro biosonar durante i voli notturni. A questo proposito, è bene sapere che perché un pipistrello decida di trasferirsi in una bat box ci vogliono tempo e pazienza, perché deve prima trovare e poi “fidarsi” del nuovo rifugio. Quindi niente fretta! Se la bat box è posizionata nel modo giusto, ci sono buone possibilità che il nuovo alloggio prima o poi venga occupato: i dati raccolti finora, infatti, testimoniano che per le bat box distribuite nel 2007 la percentuale di colonizzazione è cresciuta dal 20,6% nel primo anno fino al 34,8% nel 2008, mentre per quelle collocate nel 2008 si è arrivati al 16%. Bisogna però tenere presente che per avere un dato di colonizzazione attendibile è necessario lasciare la bat box almeno 3 anni nella stessa posizione.

Per quanto riguarda la manutenzione, se la bat box è posizionata in un luogo riparato, è consigliabile lasciarla installata anche durante l’inverno mentre se esposta agli agenti atmosferici, potrebbe essere rimossa da metà novembre a metà marzo per essere poi riposizionata nello stesso luogo a primavera (ovviamente, controllate che non sia occupata, prima di rimuoverla! Se la lasciate installata anche di inverno, a primavera prevedete una piccola pulizia e rimuovete dalla camera interna eventuali ragnatele, nidi di vespa, larve di insetti ed altri inquinanti simili, ed inoltre assicuratevi che non siano presenti fessure, causate dall’alterazione del legno, che porterebbero ad una alterazione del microclima interno alla bat box. Nel caso, chiudere le fessure con sostanze atossiche e prive di odori persistenti.

Se lasciate la bat box installata durante l’inverno, è inoltre consigliabile rinnovare il trattamento del legno per prolungare la durata della bat box. Il trattamento base è costituito da due mani di impregnante ad acqua, eventualmente seguite da una o due mani di vernice ad acqua (questo secondo trattamento garantisce una maggiore protezione del legno, ma obbliga a scartavetrare la vecchia vernice prima di applicare un nuovo strato).

Infine, per tranquillizzare chi ancora abbia qualche perplessità in merito all’ospitare dei pipistrelli, evidenziamo che Il poco guano che si può raccogliere sotto la Bat Box è inodore e facilmente rimovibile in quanto costituito da materiale secco (la chitina che costituisce l’esoscheletro degli Insetti) e può essere utilizzato come ottimo fertilizzante naturale una volta disciolto nell’acqua, in più, per smentire una diffusa “leggenda metropolitana”: i pipistrelli sono animali inoffensivi, non hanno alcun desiderio o bisogno né di infilarsi tra i nostri capelli né di succhiare il sangue altrui, percui se un pipistrello “sbaglia strada” e ve lo ritrovate in casa, niente paura: probabilmente è un esemplare giovane e inesperto alle prese con i primi voli. Basta aprire la finestra, spegnere la luce e lasciare la stanza chiudendosi la porta alle spalle. Non appena si sarà calmato, il pipistrello troverà l’uscita da solo e toglierà il disturbo.

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