A Grottaglie c’è una chiesa molto particolare, intitolata ad un santo omonimo di uno dei patroni cittadini, San Francesco da Paola, che ospita la venerata immagine dell’altro patrono e che si affaccia sulla strada che porta al santuario dedicato alla patrona principale, tanto da dare il nome alla intera zona.
Parliamo, come molti avranno già capito, della chiesa dedicata a San Francesco da Paola edificata nel XVI secolo per volere dell’Ordine dei frati Minimi e grazie all’opera di fede e volontà dei due fratelli grottagliesi Giacomo e Girolamo Sammarco.
Indice
- Chiesa di San Francesco da Paola, un esempio di barocco locale
- Le cappelle e la statua di San Ciro nella chiesa di San Francesco da Paola
- La facciata della chiesa
- Il meraviglioso coro lineo
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Chiesa di San Francesco da Paola, un esempio del barocco locale
La chiesa originaria, composta di tre navate, venne gravemente danneggiata da un terremoto nel 1711 ed il luogo di culto venne allora ricostruito nello stile barocco che allora andava di moda, realizzando una struttura con una sola navata e sei cappelle laterali, lunga quasi 29 metri, larga quasi nove metri e alta circa 19 metri.
Le cappelle e la statua di San Ciro nella chiesa di San Francesco da Paola
Le cappelle per ciascun lato, che ospitano statue e dipinti. In una nicchia tra la chiesa e la sacrestia è custodita la venerata immagine di San Ciro di Alessandria, che viene traslata presso la Chiesa matrice e poi portata in processione per le vie cittadine alla fine di gennaio, mentre sul pavimento, davanti all’altare dedicato al santo titolare della chiesa, troviamo la lapide in marmo grigio che individua la sepoltura di Donna Giulia Cicinelli e di suo figlio Giovanni Andrea, posta in opera alla fine del 1730.
La facciata della chiesa
La facciata della chiesa è semplice e sobria, caratterizzata dallo stile del nostro barocco e da particolari che richiamano il gusto rinascimentale. Sotto il timpano – sormontato da una croce e dalla corona – troviamo un ampio finestrone e poi il portone, sormontato da una lunetta – probabilmente cinquecentesca – con l’immagine del Santo a cui è dedicata la chiesa. All’unico ingresso si giunge tramite una breve ed ampia scalinata che si affaccia su uno spazio rialzato rispetto alla sede stradale.
Il meraviglioso coro ligneo
L’interno del luogo di culto, quasi in contrasto con la sobrietà della facciata, stupisce e travolge il visitatore con la rutilante policromia che ci attende all’interno; il meraviglioso coro ligneo fa da contraltare a statue e decorazioni e rispecchiamo i colori brillanti delle maioliche dei pavimenti che fanno a gara con il dorato degli stucchi e dei fregi, testimonianze della perizia e della fede degli artigiani che li realizzarono.
Le cappelle laterali sono dedicate – oltre che al titolare San Francesco da Paola, all’Assunzione di Maria Vergine, al Beato Nicola da Longobardi, a San Michele Arcangelo, alla Sacra Famiglia ed al Beato Gaspare de Bono, mentre la cappellina a destra del transetto è dedicata alla Madonna del Rosario, alla cui omonima Confraternita è dovuta la presenza della statua di San Ciro che viene portata in processione nei giorni della festa a lui dedicati.
Di fianco alla chiesa ed al centro del convento dei Frati Minimi il chiostro, caratterizzato da venti arcate a tutto sesto rette da colonne in carparo locale ed abbellito da trentadue lunette dipinte, alcune oramai irrimediabilmente perdute, che illustrano la vita e le opere del santo paolano, inframezzate da venti medaglioni con i ritratti di personaggi illustri.