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Il nostro smartphone è sempre più parte integrante della nostra vita quotidiana: conserviamo SMS, immagini e video dei momenti più importanti della nostra vita, registriamo password e numeri di conto bancario, prendiamo appunti, programmiamo incontri, facciamo acquisti e prenotiamo appuntamenti, fissiamo gli orari della sveglia e di quando andare a letto, memorizziamo compleanni, anniversari e date da ricordare.

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Alla stessa maniera, oramai la maggior parte delle nostre comunicazioni viaggiano direttamente o indirettamente attraverso il nostro smartphone; che si tratti di rispondere a una email o ad una chat di gruppo, ad un sondaggio sui social o ad un avviso tramite SMS, schermo e tastiera del nostro cellulare la fanno da padrone.

Ed è purtroppo attraverso lo smartphone che sempre più spesso avvengono truffe e raggiri, facendo leva su un momento di distrazione ed escogitando metodi sempre più sofisticati ed efficaci.

Sempre più acquisti online

In questi mesi, complice anche la situazione pandemica del Covid-19, il volume degli acquisti online è notevolmente cresciuto; i lockdown imposti ed il timore del contagio si sono sommati alla comodità di poter acquistare praticamente qualunque cosa ad ogni ora del giorno, condizione particolarmente gradita a chi abbia impegni negli orari di apertura dei negozi tradizionali o abiti lontano dai centri commerciali.

Acquisti e vendite avvengono tramite il telefono, ed anche le varie fasi della spedizione possono essere seguite in tempo reale attraverso il sito del fornitore e appositi sistemi di tracciatura. A questa comodità si affianca purtroppo anche il rischio che proprio attraverso queste abitudini truffatori senza scrupoli mettano a segno le loro azioni criminali.

“La tua spedizione è stata bloccata”: SMS

Può così capitare di vedersi recapitare un messaggio, solitamente un SMS in cui c’è scritto: “Il tuo pacco è stato trattenuto presso il nostro centro di spedizione. Si prega di seguire le istruzioni” con la richiesta – spesso minacciosa – di cliccare su un link per attivare la procedura necessaria a sbloccare la consegna dei prodotti acquistati online.

Una variante chiede il pagamento di una cifra relativamente bassa, spesso inferiore ai cinque euro, per il pagamento presunti diritti doganali; richiesta credibile quando il malcapitato utente ha effettuato acquisti su piattaforme estere ed attende la consegna di quanto ordinato.

Il basso importo della richiesta ci fa abbassare la guardia, così inseriamo i dati della nostra carta di credito per effettuare il pagamento ed il risultato è invece di ritrovarsi addebitate cifre con un paio di zeri in più rispetto a quella che credevamo di pagare.

“Segui la spedizione”: SMS

Messaggio diverso ma stessa dinamica quando sullo schermo leggiamo: Il tuo pacco è in consegna. Segui la spedizione”, che consultiamo preoccupati di farci trovare a casa o in ufficio al momento della presunto arrivo del corriere.

Si tratta in realtà di un messaggio trappola, attraverso cui i truffatori si impadroniscono di codici e dati sensibili contenuti nello smartphone, per poi usarli per operazioni truffaldine come acquisti a nostro carico, prelievi dal nostro conto corrente o sottoscrizione di servizi non richiesti, tanto facili da attivare quanto quasi impossibili poi da disattivare.

“Phishing” e “smishing”, termini sempre più temibili

Con questi termini si indicano truffe “a largo raggio”, ovvero rivolte ad un grande numero di utenti, come se si trattasse di una sorta di “pesca a strascico”, da cui appunto prendono il nome queste attività fraudolente.

Il “phishing” avviene spesso anche attraverso email altrettanto ingannevoli, mentre lo “smishing” si attua appunto tramite SMS dal contenuto truffaldino.

In entrambi i casi, la precauzione è sempre la stessa: non cliccare sui link indicati nei messaggi e di non inserire mai i propri dati personali e gli estremi delle proprie carte di credito, anche per evitare l’ulteriore rischio della installazione sul proprio smartphone di un programma nascosto che potrebbe carpire messaggi, digitazioni sulla tastiera o inviare messaggi a nostra insaputa.

Se abbiamo peccato di credulità (purtroppo capita a tanti… ) o sospettiamo di averlo fatto, il consiglio è di rivolgersi ad un centro di assistenza autorizzato per riformattare completamente il dispositivo riportandolo alle impostazioni di fabbrica e successivamente modificare tutte le password utilizzate nello smartphone per consultare social network, email e soprattutto lo home banking.

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