fichi-essiccati-canne
Pubblicità in concessione a Google

Oggi 26 luglio è Sant’ Anna, madre di Maria Vergine e protettrice delle madri e delle partorienti. Ci sono vari proverbi della cultura contadina che fanno riferimento a Sant’ Anna, tutti correlati alla maturazione dell’ uva e soprattutto dei fichi. Il più famoso è il seguente: “ci no gghiove ti Sant’ Anna no si ni mettunu fichi sobbra ‘lla canna”, cioè “se non piove il giorno di Sant’ Anna, non si possono mettere i fichi maturi ad essiccare sulla canna”.

Pubblicità in concessione a Google

Sta appunto a testimoniare che se sarà un luglio avaro di precipitazioni ci saranno pochi fichi da raccogliere e conseguentemente si potranno fare meno fichi secchi, li fichi maritati. Infatti la Puglia è a livello mondiale una delle regioni in cui si ha la maggiore produzione di fichi secchi. I fichi, maturi vengono raccolti e messi ad essiccare con tutto il peduncolo su cannicci ben puliti, li cannizze.

Vengono ben distanziati fra loro e vengono rivoltati quotidianamente, questo per permettere una omogenea disidratazione. Devono perdere circa il 30-35 % di contenuto idrico per essere ben essiccati. Il sole dei paesi del bacino del Mediterraneo come l’ Italia Meridionale, la Grecia e la Turchia risulta essere l’ ideale affinchè si svolga questo processo di essiccazione.

E’ importante conoscere bene passo dopo passo la procedura di essiccazione che prevede anche la continua pulitura dei fichi con l’ eliminazione di quelli più piccoli. Infatti se non vi è una accurata e continua pulitura si possono formare delle muffe con produzione di aflatossine che sono dei potentissimi cancerogeni. I fichi secchi a Grottaglie li prepariamo anche col miele e con le mandorle all’ interno. Collegato a Sant’ Anna e a San Gioacchino, suo sposo, vi è un altro detto che dice: “Ti Sant’ Anna e Santu Jacu alli fichi gira la capu”, cioè che il giorno di Sant’ Anna e di San Gioacchino i fichi raggiungono la loro massima maturazione e pertanto pendono, “girano la testa”, oppure la testa la facciamo girare noi nel raccoglierli, “svitandoli”.

Altro proverbio contadino legato al giorno di Sant’ Anna riguarda l’ uva: “Ti Sant’ Anna, l’ uva manna”, cioè, il giorno di Sant’ Anna manda, regala l’ uva, in quanto giunta a maturazione.

Ma per quanto concerne l’ uva specialmente da noi a Grottaglie più che il 26 luglio, giorno di Sant’ Anna, viene citato il 10 agosto, giorno di San Lorenzo. Si dice infatti:” Santu Larienzo, và int’la vigna e scaffiti mienzu” cioè, il giorno di San Lorenzo è quello ideale per recarsi al vigneto e mangiare l’ uva. Una curiosità: oltre che come protettrice di madri e partorienti, almeno nella nostra cultura contadina, Sant’ Anna veniva invocata anche quando venivano gettati nel pozzo dei particolari ganci, li cruence, allo scopo di recuperare dei secchi rimasti adagiati sul fondo.

Pubblicità in concessione a Google