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Tra gennaio e giugno 2017 hanno varcato i confini nazionali ben 202.243 tonnellate di formaggi a fronte di oltre 1,27 miliardi di euro di introiti, con un incremento del 7,7%in volume e del 9,5% in valore rispetto allo scorso anno. L’Italia si conferma, quindi, il quarto paese esportatore a livello mondiale, dietro Germania, Francia e Paesi Bassi e avanti agli Stati Uniti.

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Particolarmente significative le performance registrate dai freschi – inclusa mozzarella -, con una crescita del10,7% in volume e del 12,2% in valore rispetto al primo semestre 2016, e da Grana padano e Parmigiano reggiano (+1,2% in volume e del 10,1% in valore), che hanno recuperato terreno soprattutto sul fronte dei prezzi medi unitari all’export. Notevoli anche i risultati ottenuti sui mercati esteri dai formaggi grattugiati (+14,7% in volume e +19,1% in valore).

Francia, Germania e Regno Unito si confermano, nell’ordine, i primi tre mercati di sbocco per i formaggi italiani, ma è negli Stati Uniti (4° nella classifica dei principali mercati di destinazione) che l’Italia consolida la propria leadership con 17.800 tonnellate esportate nei primi sei mesi del 2017 e un incremento del 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La crescita del made in Italy caseario si rivela altresì sostenuta in altri promettenti mercati d’oltreoceano, in particolare verso Giappone (+12% in volume), Canada (+8%) e Cina (+30%).

Export di formaggi italiani nei principali paesi di destinazione (tonnellate)

Fonte:elaborazioni ISMEA su dati ISTAT

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