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« Il primo decreto dell’anno, il numero 1/2015 riguarda Taranto. Questa città bella e disperata è il punto di partenza del nostro anno.» Lo scrive il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi in una lunga lettera in cui elenca i suoi prossimi appuntamenti pubblici.

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«Salvataggio di Ilva – prosegue Renzi – insieme al salvataggio dei tarantini e dei loro figli. Investimento industriale, pubblico, certo. Ma anche sanitario e culturale.

È una sfida da far tremare i polsi – evidenzia il premier. Ma rilanceremo Taranto salvando l’Ilva. Dopo anni di annunci e di occasioni sprecate abbiamo questa grande responsabilità e ce la prendiamo tutta, a viso aperto. Il 2015 dell’Italia parte da Taranto»

Il capo del governo ribadisce quindi l’impegno pubblico per salvare lo stabilimento siderurgico ed insieme girare pagina sul futuro di Taranto, puntando sullo sviluppo del porto, sulla cultura e sulla costruzione del nuovo ospedale.

Di certo, dopo lunghi anni di silenzi e latitanze, l’attenzione è adesso sul capoluogo ionico, ma dopo tante parole è anche il momento di iniziare a vedere i fatti, a partire da azioni concrete ed urgenti per salvaguardare un indotto industriale oramai allo stremo per i mancati pagamenti delle commesse realizzate, che stanno letteralmente strangolando centinaia di piccole e medie imprese del territorio, che in molti casi non possono pagare gli stipendi ai loro dipendenti.

Nella chiusura della sula lunga lettera, in cui Renzi ha toccato molti punti, dalla spending review alla elezione del nuovo Presidente della Repubblica, passando dalla scuola, dalle aperture domenicali dei musei, dalla riforma della pubblica amministrazione e dal job act, il post scriptume è ancora dedicato al futuro industriale italiano: « Il 2015 si è aperto col primo volo di Alitalia-Etihad (ed è una fantastica operazione, ne sono certo). Ma sono state davvero tante le crisi aziendali affrontate e risolte in questi ultimi mesi. Non solo Electrolux o Meridiana, ma da Terni a Trieste, da Termini Imerese a Piombino, da Genova a Reggio Calabria fino a Gela ogni storia meriterebbe di essere raccontata. Lo faremo, con pazienza. Ma proveremo anche a scrivere storie di imprese che nascono, non solo di imprese salvate. Sarà bello farlo insieme.»

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